Il Tao del Lead Nurturing

Quando le semplici campagne di web marketing e lead generation non bastano, c’è un’altra strada per ottenere più conversioni e vendite

Innanzitutto, lascia che ti chieda:

Sai cosa significa in cinese la parola “Tao“?

Significa “La Via”…
…la strada più nobile, più importante, quella per eccellenza.

E per NOI qual è la strada per attirare il cliente ideale, farci conoscere, entrare in contatto, stabilire fiducia e portarlo a comprare?

Non lo sa nessuno.

Neanche i guru che hai sentito in giro.
Se ti dicono di saperlo, sono in malafede.

A tutti noi imprenditori e marketer farebbe comodo saperlo, certamente .

Ma il percorso è complesso, straordinariamente complesso.

E’ un sentiero che prevede tanti incontri, online e magari anche dal vivo, e poi tante fermate, interruzioni, confini mal definiti e segnaletica confusa, per cui uno si perde facilmente e si scorda la direzione.

Spesso non basta neanche ricevere una Guida (letteralmente, come quelle in ebook che inviamo noi) con tutte le istruzioni a prova di scemo.

Comunque lui dall’altra parte penserà che magari non è ancora il momento di partire.

Oppure si avvia, ma poi la vita accade, e si dimentica di noi.

Ceeerto che ci piacerebbe IPNOTIZZARE la gente e dirigerla verso di noi, ma non si può.
Soprattutto se la nostra è una piccola aziendina emergente senza grandi capitali.

Quello che possiamo fare è migliorare la segnaletica (tipo, la pagina su Google My Business), e una volta che le persone arrivano, dare il meglio per farle restare e spendere di più.

E come diceva il buon Walt Disney, “far sì che poi tornino e portino anche i loro amici“.

Bene.

La settimana scorsa ti ho parlato del metodo che uso per attrarre le persone e portarle a contattarmi.

Ora seguimi, perché c’è un MONDO oltre la lead generation , quindi lascia che ti accompagni un po’ più avanti sul sentiero.

Cosa succede dopo che hai “catturato” il contatto?

“Andrea ho fatto le campagne, ho messo 280€ in Facebook ads, ho avuto tanti like, ora sto anche prendendo le email sul blog, ma ancora nessuna vendita”

Ok caro, la risposta è nel funnel.

Lo sai, dì la verità, che sono ossessionato da sta storia dell’imbuto (“funnel” per l’appunto).

Ma forse non te l’ho mostrato abbastanza.

Ecco quindi un imbuto travestito da scala a gradini.

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Questa l’hanno disegnata quei buontemponi di Hubspot, gli stessi che hanno inventato il termine “inbound marketing”.

E il presupposto è che i dati per chi fa solo lead generation non sono confortanti: per l’esattezza, anche quando le cose vanno bene, il 75% dei lead che catturi non è pronto a comprare.

E quindi?
 

Di cosa fare ne ho già parlato in dettaglio già nel lontano 2016 in questo video e quest’altro.

Nel Manuale SfornaClienti ti ho anche spiattellato molte delle mie procedure e dei miei modelli per gestire funnel complessi con decine di mail persuasive e automazioni.

Ma oggi te la voglio fare più semplice:

Come una buona bottiglia di vino…

In termini molto concreti:
una bottiglia di vino che costa 30 euro sarà di solito MOLTO meglio di una bottiglia da 4€. 

Ma tra 30€ e 50€, il miglioramento – a livello di qualità e sapore – sarà molto MENO evidente (a meno che tu non sia un sommelier).

Nel mondo del marketing sfornaclienti, questo significa che passare dal non avere per niente un autoresponder ad avere una sequenza email di base – simile a quella che hai ricevuto quando ti sei iscritto a questa Newsletter – influenzerà notevolmente il tuo business.

Ma a meno che tu non abbia già molte centinaia o migliaia di iscritti attivi nel tuo database di email (come la nostra cara azienda di mobili Magazzinosottocosto), la roba più avanzata non è ancora necessaria.

Per i singoli e le piccole aziende, i vantaggi di iniziare ad impostare una sequenza semplice sono ENORMI, e quindi non ci sono scuse:

  • Non c’è bisogno di indebitarti per prenderti Infusionsoft per la madonna e non hai bisogno di strumenti avanzati
  • Mailchimp, Getresponse (o meglio Active Campaign) e simili sono tutto ciò che ti serve.
  • L’attivazione è a buon mercato – tipo 8 euro per Active Campaign o addirittura gratis per Mailchimp (ma hai una sola mail automatica, veramente poco).
  • Il set-up è veramente facile e veloce: crei le poche email che desideri inviare agli iscritti, li aggiungi alla tua piattaforma e hai finito.

Non è necessario aggiungere del codice al tuo sito o pagare un programmatore per tenere traccia degli eventi o per creare più variazioni delle stesse email come si fa per le aziende più avanzate.

– Non ci sono mal di testa: gli autoresponder di base, con una o due serie di email semplici, sono facili da comprendere anche per un analfabeta informatico.

POI…
…quando cominci a voler fare cose più ardite e hai migliaia di contatti, allora sì che iniziano i mal di testa…

…se non pianifichi e documenti bene le tue sequenze, potrai facilmente perderti nella configurazione e smadonnare ad alta voce (fatto).
..e potrebbe succedere che per scarsa abitudine con lo strumento o semplicemente per lo stress mandi per sbaglio la stessa email due volte o perdi gli iscritti per qualsiasi altro intoppo (fatto).

Perciò se sei agli inizi e vuoi creare una prima sequenza di email che lavorano per te anche mentre dormi, raccomando vivamente di iniziare con una serie di autoresponder semplice.

Fai delle prove, vedi cosa funziona e cosa no.

Analizza i risultati (le statistiche ABBONDANO) e ottimizza la tua sequenza.

Molto probabilmente potrai vedere miglioramenti incrementali già da subito, e i risultati cominceranno ad aumentare pian piano, giorno dopo giorno.

Più aperture, più click, più interesse, più fedeltà, e quindi poi più vendite.

E non lo dico solo io.
 
Ne ha parlato anche l’esperto di ecommerce Luca Crivellaro in questo bell’articolo sui 10 punti chiave dell’email marketing.
 
Ok, è tutto per oggi
 
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