9 fattori per misurare il ROI dei tuoi contenuti

Scopri quali sono i KPI che devi guardare per avere un’idea precisa di quanto rende il tuo investimento nel blog e nella strategia di content marketing persuasivo

Lo sento dire spesso:

scrivere articoli è faticoso.

Scrivere email, idem con patate.

Produrre video e podcast, anche peggio.

Ma se ti occupi di marketing o gestisci la tua attività, sai già che produrre contenuti di valore è una delle attività principali a cui dedicare le tue energie.

Bene, stai investendo tempo per fare quest’attività?

Magari stai investendo soldi per farlo fare a dei professionisti?

In ogni caso, il primo passo è capire che si tratta di un investimento fondamentale.

E allora ti chiederai:

“Ok, ma come capisco se l’investimento mi sta rendendo?”

Domanda giustissima.
Non solo le campagne pubblicitarie spot, ma anche i contenuti devono avere un ROI misurabile.

Infatti se non sai quali pezzi del tuo marketing funzionano (contenuti inclusi) e quali no, non sarai in grado di scalare.

Se vuoi smetterla di andare a naso, e iniziare a trattare questo lavoro in modo scientifico, oggi è il tuo giorno fortunato 🙂

Ti voglio mostrare infatti il modello che usiamo in Copy Persuasivo® per misurare il ROI dei contenuti che produciamo per i nostri clienti.

Ma prima lascia che ti chieda:

  • Stai per caso producendo contenuti (articoli, video, post social ecc.) ma non hai ancora messo su le fondamenta? Cioè, hai in piedi un Funnel Professionale e un meccanismo di generazione di contatti e conversione in clienti?

  • Sei cosciente dell’importanza di avere un blog aziendale o professionale per crearti un pubblico di potenziali clienti e aumentare la tua autorevolezza nel tuo settore di riferimento?

  • Sei in grado di sfornare ogni mese articoli di qualità che ti portano contatti interessati e fanno indicizzare il tuo sito nelle ricerche di Google?

Sono il primo a fare continuamente questa auto-analisi.

E l’ultima volta ho trovato alcuni risultati notevoli, come quello qui sotto.

A che serve creare contenuti lunghi e pieni di valore (per cui la gente pagherebbe) e poi darli GRATIS sul tuo blog? Per esempio, serve a posizionarsi su keyword strategiche prima di un colosso come Amazon, e prima anche di colleghi ben più famosi…

Detto ciò, vediamo quali sono i 9 fattori a cui ti accennavo prima.

9 fattori per misurare il ROI dei tuoi contenuti

Si tratta di 9 KPI (indicatori di performance) da misurare quando dai il via ad un calendario editoriale fondato sul content marketing persuasivo:

1. Fatturato

Inizia dal mese 0 (quello in cui parti col blog) e tieni conto del volume totale di entrate a 6, 12 e 18 mesi.Bada che se lavori bene i risultati che cresceranno geometricamente dopo i primi 6 mesi.

Se invece vai di fretta e vuoi generare contatti e vendite subito, in modo grosso modo sempre uguale o decrescente, allora spingerai più sul traffico a pagamento.

2. Crescita mensile del fatturato

Segna il tasso a cui le entrate crescono da quando hai iniziato con questo lavoro sistematico.

Man mano che gli articoli si indicizzano e man mano che i tuoi clienti li ricevono, aumenta la tua presenza nella loro mente e quindi anche le occasioni che gli dai per comprare.

3. Lead inbound al mese

“Inbound” è sinonimo di sconosciuto che viene da te spontaneamente. Una roba che tantissime aziende italiane ancora si sognano.

4. Tasso di conversione dei lead inbound

Questo numero indica precisamente la capacità persuasiva dei tuoi articoli. Perché se sono informativi e coinvolgenti, nel tempo succederà che i visitatori “persi” saranno sempre di meno.

Per farti un esempio, la media di Copy Persuasivo è attorno al 12%. Cioè, su 10 persone che arrivano sul sito, più di 1 decide di lasciare i dati e farsi ricontattare.

5. Soddisfazione media dei clienti (1-10)

Questo è un indicatore contro-intuitivo, perché come ho già detto spesso in passato, i contenuti educativi e persuasivi piacciono tanto anche ai clienti che già ti stanno pagando.

Gli puoi mostrare come usare meglio il tuo prodotto/servizio, e puoi farli immergere di più nel tuo mondo… così sarà quasi ovvio fidelizzarli.

*L’ideale per misurare questo numero è mandare un sondaggio in maniera automatica nella tua sequenza email, oppure inviarlo periodicamente come newsletter riservata ai soli clienti.

6. Visite al sito

Più contenuti di valore significano più soldatini che lavorano per te (anche di notte).

E questo fa tornare la gente sul sito, anche più volte, e su più pagine (perché gli hai dato molta più ciccia in pasto)

7. Visitatori unici sul sito

Guarda anche rispetto al numero di visite quanti sono i singoli individui arrivati.

Ti dà un’idea più precisa del tuo impatto.

8. Tempo medio speso sulla pagina

Se gli articoli sono lunghi, e magari includono al loro interno anche un video o un audio, sistematicamente la gente passerà più tempo sulle tue pagine.

Un indicatore che piace tanto a Google, perché è sintomo di gradimento da parte degli utenti e di autorevolezza del sito nella sua nicchia.

9. Tasso di rimbalzo medio

E per finire tieni d’occhio questo KPI negativo.

Cioè, bada che DIMINUISCA la percentuale di gente che una volta atterrata sul sito scappa subito.

Spesso quando iniziamo il lavoro con i clienti ci capita di trovare anche un tasso di rimbalzo del 70%. Dopo i primi 6 mesi di lavoro questo dato diminuisce drasticamente.
Perché la gente ama i contenuti che creiamo e sugli articoli migliori ci resta volentieri.

Ricorda:

quando scrivi copy per il blog, è importante essere costante e ottimizzare ogni articolo per far sì che ti sforni clienti.

Ma anche concentrarti sul dare valore reale al lettore, piuttosto che semplicemente riempire gli articoli con le parole chiave per cui ti interessa indicizzarti su google.

Se vuoi una mano per migliorare in tutti questi 9 indicatori chiave, parliamone.

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P.S.

Qui puoi leggere un esempio significativo di content marketing persuasivo

P.P.S.

Come sarebbe se anche tu avessi gli attrezzi del mestiere per creare articoli, brochure e materiali che vendono davvero?

Per fare arrivare questi strumenti a più persone, ho messo a disposizione un “bignami” – che in realtà è un manuale di scrittura persuasiva condensato e snello per imprenditori e professionisti che vanno di fretta e vogliono rendere SUBITO più persuasivi i loro testi.

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