2015-2025
10 anni di CopyPersuasivo®


Come validare la tua idea: la guida al crowdfunding (con esempi reali)
Quanto sarebbe divertente farti pagare prima di creare il tuo prodotto?
Non sto parlando di truffare nessuno. Né di vendere aria fritta come fanno certi guru.
Sto parlando di una strategia che i marketer più scaltri usano da oltre un secolo. Che oggi è più potente che mai. E che ti permette di:
- Validare le tue idee prima di investire tempo e soldi
- Farti anticipare i costi di produzione dai tuoi clienti
- Azzerare (o quasi) il rischio d’impresa
- Costruire una community fedele che ti segue
Francesca Cavallo arrancava nel settore teatrale in Italia. Nessuno la conosceva. Poi è andata in USA e ha lanciato un progetto su Kickstarter per libri illustrati per bambini.
Uno dei casi di successo più leggendari della piattaforma.
Da allora si è costruita una carriera globale come autrice ed editrice indipendente di libri per ragazzi. Oggi è un’attivista e autrice riconosciuta in tutto il mondo.

Brandon Sanderson, famoso autore di fantasy, ha lanciato edizioni commemorative dei suoi romanzi. Alcune stampate con “autentico cuoio importato dall’Italia e lavorato a mano”. Fan disposti a pagare centinaia di euro per possedere qualcosa di unico.
E così continua a raccogliere decine di milioni di dollari.
Io stesso ho usato questa strategia per lanciare i miei primi servizi di copywriting in Italia quando ancora non mi ero formato completamente e non ero sicuro ci fosse un mercato.
Poi nel 2016 ho venduto il mio primo prodotto digitale così – il Corso SfornaClienti (quando ancora non esisteva).
Chi pagò il prezzo simbolico iniziale, avendo accesso immediato solo alla prima lezione, finanziò la creazione e registrazione delle altre 20+ successive.
Negli anni a seguire ho aiutato diversi clienti a superare i dubbi e abbattere il rischio imprenditoriale in questa maniera, creando prodotti utili che altrimenti non avrebbero mai visto la luce.
E poi di nuovo, l’ho fatto per il mio primo appartamento in co-living a Ravenna. Ho postato annunci con foto fittizie ma realistiche mentre il cantiere era appena partito.
Certo, in questo caso avevo un business plan preciso e decine di migliaia di euro già investiti nel progetto. Ma questo non mi toglieva l’insicurezza – essendo un outsider assoluto e senza esperienza.
Quindi quei primi annunci servirono a validare che effettivamente c’era la domanda che mi ero immaginato.
Quindi non ti parlo solo di “fare un Kickstarter”.
Si tratta di un principio che puoi applicare a qualsiasi business. Che tu venda prodotti fisici, servizi, corsi, consulenze o contenuti.
Tra poco ti mostro esattamente come funziona. Con esempi concreti, numeri reali, e la storia di come questa strategia ha creato imperi da milioni.
Ma prima lasciami condividere cosa è successo nell’ultimo mese.
Perché mentre io scrivevo un mastodontico memoir di famiglia, accompagnavo i miei figli a piedi all’asilo ogni giorno (Mauro è all’ultimo anno di materna, Luce ha appena iniziato il nido – che ricchezza incredibile), e divoravo il mio 76esimo libro dell’anno…
…i nostri clienti continuavano a spaccare:
Samuele Trento ha realizzato un altro evento nazionale sold-out. Un altro.
Valentina e Marika di Italian Sleep Coach Academy hanno chiuso un altro round di webinar ad alta conversione e lanciato un podcast per mamme che vogliono guadagnare aiutando altre mamme.
Alfonso Selva è il primo consulente finanziario in Italia ad aver raggiunto 280 recensioni a 5 stelle su Google. E per ora l’unico.
Certo, non tutti sono già campioni con un’attività ben avviata. Abbiamo anche altri che sono ancora in fase iniziale del loro progetto, che devono ancora validare la propria di business, e a cui il nostro supporto funge da acceleratore.
E se vuoi vedere cosa dicono di noi, guarda la nostra pagina su Trustpilot.
Ma torniamo al nocciolo.
Torniamo a come puoi monetizzare prima di produrre.
La vendita che precede il prodotto
“Rem tene, verba sequentur”
(Comprendi la cosa, le parole seguiranno)
– Catone il Censore

Joanna Penn non è il nome più noto in Italia.
Ma nel mondo anglofono della narrativa indipendente è una leggenda vivente.
Ha pubblicato decine di libri. Centinaia di episodi podcast. Fa centinaia di migliaia di sterline all’anno vendendo romanzi a pochi euro l’uno.
Non vende corsi da migliaia di euro. Non ha mastermind da decine di migliaia. Vende storie.
E quando tutti nel suo settore hanno iniziato a urlare “fai TikTok! Fai BookTok! Fai video brevi!”, lei ha detto no.
Non si sentiva a suo agio. Quindi ha fatto quello che sapeva fare meglio: content marketing classico.
Per es. aggiungendo un blog di viaggi dove racconta luoghi che poi diventano ambientazioni dei suoi romanzi.
E ha continuato a investire in Amazon Ads, perché Amazon è ancora il marketplace principale per i libri.
Ma anche lei poi ha aggiunto Kickstarter, per i progetti più temerari e che non rientrano in categorie specifiche.
Quello che ho visto applicare da lei in questi anni è il principio del Partenone (per citare Jay Abraham):
crea molteplici fonti di acquisizione clienti
(e molteplici fonti di reddito).
Questo principio funziona bene anche in settori a basso margine e alta concorrenza come la narrativa. E può comunque essere arricchito con entrate ricorrenti – per esempio con membership su Patreon e simili.
Io stesso ho accumulato ormai 8 anni di esperienza nel vendere libri e altri prodotti su Amazon, ma non mi sono basato MAI solo su quel canale – per quanto vantaggioso possa essere.
Il problema con Amazon (e con ogni marketplace)
Amazon non ti permette di creare un legame con i tuoi clienti. Vendi, incassi, poi… nulla. Non hai i loro dati. Non puoi coltivarli. Non puoi vendere loro di nuovo.
Joanna, come altri autori ed editori indipendenti scaltri, ha trovato una soluzione più innovativa.
Usa i clienti come investitori.
Su Kickstarter (e piattaforme simili come Indiegogo, o in Italia Produzioni dal Basso), le persone finanziano il tuo progetto prima che esista. Ottengono rewards in base a quanto danno. Tu ottieni:
- I dati dei clienti
- Un rapporto diretto con loro
- Zero rischio d’impresa (o quasi)
- Capitale anticipato per produrre
Nel caso della narrativa, sta esplodendo la vendita di edizioni hardback speciali “da collezione”. Spesso firmate. Prodotti che non puoi creare con i soliti canali print-on-demand standardizzati come Amazon KDP o Ingram Spark.
Il vantaggio per i clienti? Prodotti unici che non troveranno altrove. E la possibilità di dialogare direttamente con l’autore che ammirano.
Io stesso ho finanziato diversi progetti così. Ho dato più volte 50€ o più a musicisti che stimo per aiutarli a registrare dischi e stamparli su vinili da collezione. Su piattaforme italiane come Produzioni dal Basso.
Perché Kickstarter è più interessante dei classici “funnel”

Non è un corso su Kickstarter, questo. Ma voglio farti ragionare su alcuni aspetti che rendono questo modello superiore.
1. Pagine di vendita senza limiti
Le sales page su Kickstarter non hanno limiti di lunghezza. Sono spesso corredate di grafica distintiva e video di presentazione. Un po’ come i siti di equity crowdfunding, ma più divertenti e accessibili.
Questo supera i limiti dei soliti marketplace.
2. Il goal psicologico
Quando parti, punti a un obiettivo specifico. Il consiglio degli esperti? Taralo sulla potenza del tuo brand e grandezza della tua community.
Meno sei conosciuto, meno puoi chiedere.
L’obiettivo è sfruttare i fattori psicologici della persuasione per mostrare che il progetto ha successo velocemente. La maggior parte delle persone finanzia all’apertura e alla fine della campagna.
Perché ci sono date prestabilite. Urgenza implicita.
3. Nessun limite agli acquisti
Ecco il bello: NON c’è limite.
Una volta superato il primo obiettivo, puoi porne altri e lasciare il carrello aperto. Alcuni kickstarter leggendari restano aperti tutt’ora. Come una pagina prodotto su Amazon o una sales page sul tuo sito.
Ma con un vantaggio devastante: mostrano quanti soldi in più rispetto all’obiettivo originale sono stati fatti.
Social proof all’ennesima potenza.
Perché “nothing beats success like success itself”.
4. Molteplici categorie (anche la tua)
Videogiochi sono la categoria principale. (Con la mia azienda di cannabis ho visto bene quanto costa svilupparli)
Ma ci sono tante altre categorie. Prodotti innovativi per la casa. Film. Calendari. Musica.
Sono sicuro che chiunque segue questa newsletter con un minimo di intraprendenza può trovare la sua categoria.
Quella in cui puoi aggiungere più valore.
E quando si tratta di libri non-fiction – manuali, saggi – è interessante notare che nei livelli superiori molti riescono a vendere coaching e consulenze.
Se il pacchetto è legato a una big idea centrale nel libro, puoi facilmente vendere il tuo tempo e la tua attenzione personalizzata a chi tra i lettori è più motivato.
Accorciando così il tradizionale book funnel.
La risposta a chi dice “non ho soldi”
Quanti imprenditori, freelance, professionisti conosci che usano come scusa il fatto di non avere soldi?
“Non posso investire in marketing.”
“Non posso assumere.”
“Non posso produrre il mio prodotto.”
Questa strategia di pre-sell – resa oggi più popolare dal consolidarsi di piattaforme come Kickstarter – è utile in molteplici situazioni.
Per chi vuole fare un test veloce per validare la sua idea di nuova attività. Parte mandando amici, parenti e conoscenti su questa pagina per dare supporto alla sua “causa” e finanziare il primo gruppo di prodotti.
Fino a chi ha un pubblico nutrito via email o social ma non sa bene come monetizzarlo. O non vuole farlo più solo con consulenze o coaching.
Non hai scuse.
Se hai un’idea, puoi testarla.
Se funziona, puoi produrla.
Con i soldi dei tuoi primi clienti.
“Audentes fortuna iuvat”
(La fortuna aiuta gli audaci) – Virgilio
P.S.
Se ti appassioni all’imprenditoria, o sei un fan come me di certi interessi (libri, fumetti, musica), passare del tempo su Kickstarter è più utile che stare su Facebook, Instagram o LinkedIn.
Di sicuro.
Inizia a esplorare. Guarda come presentano i progetti. Leggi le pagine di vendita. Studia i video.
E poi chiediti: cosa potrei lanciare io?
