#142 – Il Vangelo secondo il Padre dell’Advertising

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Ebbene sì, dopo un periodo di pausa (si fa per dire!) il podcast torna alla carica con un nuovo caposaldo del copywriting.

E se sei tra quelli che si è sintonizzato solo adesso con il nostro podcast, facciamo un breve riepilogo…

Alla data attuale abbiamo tradotto, analizzato e contestualizzato:

  1. il Robert Collier Letter Book, l’indiscussa Bibbia del copywriting, un mattone di 600 pagine pubblicato nel 1931, che prima di noi nessuno aveva mai avuto il fegato di rendere accessibile al pubblico italiano.

E lo ripeterò fino allo sfinimento: al momento neanche i più accaniti rivenditori di corsi e libri ha voluto metterci mano – mentre noi l’abbiamo fatto persino gratis per gli imprenditori e i professionisti.

Poi abbiamo fatto un salto in avanti di 53 anni e abbiamo portato ai nostri microfoni:

  1. The Boron Letters, il capolavoro di un’altra leggenda del copywriting; una raccolta di 25 lettere scritte in carcere che Gary Halbert – il più grande copywriter della storia – ha inviato a suo figlio per insegnargli il mestiere.

E questo piccolo capolavoro (lungo neanche 100 pagine) rappresenta una tappa fondamentale per l’inizio carriera di un copywriter, perché scritto con un linguaggio semplice, diretto e pericolosamente divertente.

(Tra l’altro mentre lo portavamo nel podcast eravamo tutti fisicamente chiusi in casa…)

E arrivati a questo punto, ci siamo accorti di aver lasciato dietro un altro grande maestro dell’advertising (e forse dire “grande” è pure un eufemismo).

Stiamo parlando di David Ogilvy.

Per descrivere chi era David Ogilvy: 

  • È considerato da qualsiasi pubblicitario esistente come il primo “Mad Men”, il vero “Padre dell’Advertising”.
  • Fondatore della Ogilvy & Mathers, una delle più importanti e rivoluzionarie agenzie pubblicitarie del mondo, che ha avuto tra i suoi clienti marchi istituzionali come American Express, Dove, Guinness, Schweppes, Rolls Royce, Zippo, IBM ecc.
  • Ideatore di campagne marketing milionarie entrate nella storia come “A 60 miglia all’ora” per Rolls Royce, “L’uomo con la camicia Hathaway” per Hathaway, “La Guida Guinness alle Ostriche” della Guinness, e tante altre. 
  • Fatto curioso degno di nota: ha ricevuto il rango di “Commendatore dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico” (ebbene sì, il primo Mad Men era inglese).

Ora, che cos’ha di diverso David Ogilvy da persone come Robert Collier e Gary Halbert?

Beh, per prima cosa i libri di Ogilvy sono stati tradotti in italiano…

Ma cercare le copie in italiano su Amazon è del tutto inutile, perché non si trovano più.

Ecco perché siamo intervenuti noi… 

Ma soprattutto, a furor di popolo Ogilvy ha segnato il gold standard (secondo alcuni mai superato) per le campagne marketing.

E questo lo rende un’autorità che nessuno si azzarderebbe mai a mettere in discussione.

E “Ogilvy on Advertising”, il libro che analizzeremo nella nuova rubrica, è il suo Vangelo.

Perciò, non perdere altro tempo, clicca sul bottone e ascolta la prima puntata dedicata a David Ogilvy!


Ecco un piccolo anticipo di quello che troverai in questa puntata:

  • Perché David Ogilvy è considerato a tutti gli effetti il vero “Padre dell’Advertising”, anche se a fianco a lui si trovavano personaggini come Rosser Reeves – inventore della USP – e Bill Bernbach – che ha dato il via alla rivoluzione creativa della pubblicità,
  • Come funzionava (e funziona tutt’ora) l’approccio scientifico maniacale di Ogilvy e qual è l’elemento più importante in una campagna marketing – portato alla ribalta da Ogilvy stesso.
  • Sei più Eschine o Demostene? Perché è importante ritornare alla retorica di un greco antico – solo uno di questi – per la vendita di prodotti (ancora prima di passare ore a studiare sui mattoni di marketing e copywriting).
  • Qual è la nuova era dell’advertising? Negli anni ‘50 è arrivata la televisione con la pubblicità del Carosello… negli anni ‘90 è arrivato Internet con la pubblicità digitale… arrivati ai ruggenti anni ‘20 del 21esimo secolo, siamo a pochi passi da una nuova era dell’advertising. 
  • L’importanza di dire di no: il metodo infame con cui i grandi guru del marketing “impongono” la propria idea che si infila nella testa di una persona e – senza strumenti di difesa – non esce più.

Risorse menzionate

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