Cosa ho imparato dopo aver letto Exit Strategy e intervistato il suo autore
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Un libro che ti fa entrare nella mente di chi ha costruito aziende da centinaia di milioni
Nel panorama italiano non mancano libri scritti da imprenditori.
Ma pochissimi riescono a essere come Exit Strategy di Andrea Battista: lucido, onesto, denso di storia, errori e strumenti.
Non trovi storytelling finto. Non trovi ricette magiche.
Trovi un uomo che ha fatto impresa nel vero senso del termine: ha rischiato, ha gestito milioni, ha perso, ha ricostruito.
E lo ha fatto
- In Italia, dove la mentalità è ancora ostile alla costruzione di grandi aziende
- in un settore – quello assicurativo – dove la fiducia non è solo un valore astratto, ma una condizione esistenziale.
Ho letto questo libro in un weekend.
Poi ho intervistato l’autore, Andrea Battista.
E da quell’incontro ho tirato fuori queste 10 lezioni – che ogni imprenditore (o aspirante tale) dovrebbe leggere almeno una volta.
1. L’imprenditore non inventa: scopre
“Non sono un inventore. Sono uno che osserva, collega, scopre.
È così che ho costruito Net Insurance, non con un’idea geniale… ma unendo cose che c’erano già. In un modo che prima non c’era”
Battista distrugge il mito hollywoodiano dell’imprenditore come artista solitario.
La verità è che l’imprenditoria vera non nasce da un’illuminazione improvvisa, ma da osservazione, analisi e intuito costruito.
In questo, è molto vicino alla visione di Dan Koe o Cal Newport:
il valore non si trova, si costruisce risolvendo problemi reali per persone reali.
2. Exit Strategy: una lezione vera su exit, capitale e governance
La storia di Net Insurance, che nel 2024 ha superato i 277 milioni di euro, è anche una storia di resilienza finanziaria.
Andrea Battista ha guidato due operazioni di quotazione:
Negli anni ha accumulato risultati enormi, soprattutto considerando che l’azienda ha affrontato una frode interna da 26 milioni.
“Il rapporto con l’investitore è quasi sacro. Puoi sbagliare, ma non puoi tradire la fiducia che ti hanno dato.”
In un’epoca in cui la fiducia si misura in like, Battista ci ricorda che nel business vero la fiducia si costruisce con i bilanci e le scelte, non con le parole vuote.
3. L’insurtech è cooperazione, non distruzione
“L’Insurtech non sostituisce gli intermediari. Li potenzia.”
Il digitale è un alleato, non un nemico.
E questa è una delle tesi più forti di Battista.
Mentre tutti parlano di disintermediazione, lui sottolinea come la consulenza assicurativa sia insostituibile, proprio perché tocca sfere delicate come il futuro, il rischio e la protezione personale.
Chi lavora nelle assicurazioni, oggi, ha davanti a sé due scelte:
- temere la tecnologia
- o imparare a governarla con competenza e visione
4. Come presentare un pitch che alza il valore… in tempo reale
“Stavo presentando il piano industriale. E il prezzo saliva, mentre parlavo. Perché io ero il primo a crederci.”
Questa frase racconta una scena vera.
Durante la presentazione agli investitori, il valore percepito dell’azienda cresceva. Non perché i numeri cambiavano, ma perché cambiava la percezione della leadership.
Un pitch non è solo narrazione.
È la manifestazione visibile di una convinzione profonda, supportata da numeri, ma tenuta insieme da visione, empatia e credibilità.
5. Skin in the game: il sistema che responsabilizza tutti
In Net Insurance, tutti — dai dirigenti ai collaboratori — partecipano ai risultati.
I top manager hanno anche investito direttamente nel capitale.
“Se non ti esponi direttamente con i tuoi soldi, non puoi pretendere di sederti al tavolo.”
Il concetto, preso da Skin in the Game di Taleb, qui diventa realtà operativa.
In Italia si parla spesso di meritocrazia, ma troppo spesso è solo retorica.
Questo sistema di incentivi obbliga le persone a sentirsi parte di qualcosa, perché ci hanno messo anche soldi, non solo ore.
6. La frode, l’errore e l’insegnamento più costoso
“Ho comprato un’azienda che valeva cinque, pagandola venticinque. Tecnicamente non fu un errore. Ma nella sostanza, sì.”
Un passaggio durissimo.
Andrea Battista racconta il momento in cui una delle sue acquisizioni si è rivelata piena di criticità nascoste.
Molti avrebbero cercato scuse.
Lui no. Ha preso il colpo in faccia, ha ricostruito la governance e ne ha tratto un libro.
“Ciò che non ti uccide non ti rende più forte. Ti rende più attento.”
In un mercato di imprenditori-fenomeni, serve più gente che abbia il coraggio di dire:
ho sbagliato, ma ho imparato.
7. Quando l’innovazione è (davvero) made in Italy
Battista sfata il mito che il settore assicurativo e che l’Italia non siano innovativi.
Per esempio, qui da noi per la prima volta una compagnia assicurativa ha introdottola scatola nera nelle auto.
Una tecnologia ora comune, ma che all’epoca era riservata agli aerei e pionieristica.
E oggi ha cambiato il modo di valutare il rischio e personalizzare i premi.
Questo per dire che l’innovazione non è solo americana.
Anche in Italia, se ci sono le persone giuste al posto giusto, si può fare scuola.
8. Banca-assicurazione: la realtà dietro la teoria
“Il problema non è il prodotto, ma come viene proposto.”
Nel libro e nell’intervista, Battista tocca un tema caldo: le polizze abbinate ai mutui.
Non è contro il modello banca-assicurazione.
Ma è critico rispetto a come — spesso — queste polizze vengono imposte ai clienti.
Serve più trasparenza, più cultura finanziaria, meno meccanismi opachi.
9. Intelligenza artificiale, assicurazioni e il futuro che vogliamo
“L’algoritmo può sorprendere.
Ma non può generare coscienza o emozione.”
Battista usa l’intelligenza artificiale.
Ma lo fa con consapevolezza. E delega l’uso quotidiano ai suoi collaboratori, per valutare l’impatto strategico dall’alto.
La AI va inserita nei flussi, non idolatrata.
E soprattutto, non può sostituire il contatto umano nei momenti di alta emotività (incidenti, imprevisti, consulenze importanti).
10. Se hai clienti, hai una responsabilità narrativa
“La comunicazione non è un accessorio. È una leva di cambiamento, motivazione e attrazione di capitale umano.”
Net Insurance ha:
- sponsorizzato l’AIA
- curato l’employer branding
- ottenuto il riconoscimento Great Place to Work
Perché?
Perché la comunicazione crea cultura interna, attrattività esterna e valore percepito.
Se vuoi crescere, devi saper comunicare — bene.
Conclusione: cosa puoi davvero imparare da Andrea Battista
Andrea Battista è uno di quegli imprenditori che non impressionano solo per i risultati, ma per la capacità rara di trasformare l’esperienza in conoscenza condivisa.
Racconta con lucidità, senza narcisismo né retorica.
Nel suo lavoro — e nel suo libro — trovi una combinazione potente di strategia, vulnerabilità e metodo.
Una guida concreta per chi vuole fare impresa con visione, responsabilità e realismo.
La sua carriera rappresenta:
- competenza finanziaria
- strategia evolutiva
- governance responsabile
- filosofia applicata al business
Nel suo libro Exit Strategy non trovi ego.
Trovi visione, metodo e vulnerabilità trasformata in sapere.
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